Le Origini

MappaPontelongoIl nome stesso di Pontelongo ci dice che la sua storia è legata alla particolare posizione geografica. Probabilmente già in epoca romana era inserito nella centuriazione della Saccisica: l’asse Nord-Sud (la strada da Piove) era rappresentato dal cardo massimo, che attraversava la fossa Clodia (l’attuale Bacchiglione). Il fatto che non siano stati ritrovati reperti dell’epoca romana né altomediovale, fa ipotizzare che l’insediamento risalga ai secoli IX-X , quando Piove di Sacco, allora territorio dell’imperatore , vi costruì un approdo (piarda) sulla riva sinistra, destinato al movimento dei prodotti rurali che affluivano al “sacco” o “fisco” imperiale. Attraverso il ponte confluivano anche il traffici da sud, dal territorio di Candiana, Civè, ecc.

La prima attestazione del toponimo è del 1097, quando Cono da Calaone donò al monastero di Candiana alcune masserizie.

Malgrado la costruzione del ponte, dapprima costruito in legno e poi nel XV° secolo in pietra e mattoni, per secoli il territorio rimase diviso in tre parti con il ponte che faceva da crucivia. Sulla riva sinistra Pontelongo “de sora” con il monastero dei frati albi di S. Giovanni, che dipendevano da Piove di Sacco, e la contrada di Ronchi di Cà Trevisan con la chiesa di S. Maria Maddalena (fino al 1669 dipendente da Arzergrande); sulla riva destra Pontelongo “de soto” con la chiesa di S. Andrea, appartenente al monastero di Candiana, che costituiva il più antico nucleo insediativo, precedente alla costruzione del ponte e del porto fluviale.

Per secoli il ponte e il porto procurarono ricchezza, come dimostra la seguente scritta posta sulla lapide collocata nel porto:“ INDORUM AURO VIVUMS”. Purtroppo nel 1882 un’alluvione devastante distrusse il porto, il ponte, le abitazioni e le botteghe costruite sulla riva sinistra del fiume. Per evitare altri disastri, vennero alzati gli argini e costruiti i murazzi, ostacolando in tal modo la navigazione fluviale, che andò gradualmente calando fino a scomparire.

Domato il fiume, le acque saranno utilizzate nel processo di lavorazione delle barbabietole con la costruzione dello zuccherificio nel 1910, che portò il benessere perduto.

Il '900

Un secolo Dolce-Amaro

L’inizio del 900 aprì nuove prospettive economiche per il paese, che andava nel frattempo aggiornando le sue attrezzature di servizio.

La vera svolta economica, e sociale, del paese fu dovuta essenzialmente all’installazione fra il 1909 e il 1910 dello Zuccherificio. La realizzazione di un complesso industriale di grande mole trasformò in modo radicale l’economia locale che fino alla fine dell’Ottocento si era basata quasi esclusivamente sull’agricoltura e sulle attività di scambio legate al transito fluviale.

Lo Zuccherificio diede subito lavoro a moltissima gente, di conseguenza la popolazione del paese aumentò sensibilmente. In quegli anni, Pontelongo, conobbe il fenomeno dell’immigrazione: dal Rodigino, dalla Romagna ma anche dal Belgio e dall’Olanda. Si passò dai 2710 abitanti del 1910 ai 3312 del 1914, con un aumento del 22% in soli 4 anni! La popolazione continuò a crescere per mezzo secolo fino a superare, all’inizio degli anni ’50, le 5000 unità. L’aumento demografico comportò naturalmente anche un notevole cambiamento nella struttura edilizia del paese, con la costruzione di interi quartieri per le abitazioni degli operai, degli impiegati e dirigenti dello stabilimento.

Grande importanza nella vita del paese ha avuto anche il mulino cerealicolo (allora Camilotti) che dava lavoro a numerosi operai e assieme allo zuccherificio favorì anche la realizzazione del nuovo tronco ferroviario Adria-Piove di Sacco (1916) che diede a Pontelongo la possibilità di un rapido collegamento con Padova e, più tardi, anche con Venezia (1926), facilitando in tal modo sia il trasporto di merci che quello delle persone.

Un’altra tappa nella trasformazione del paese avvenne agli inizi del nuovo secolo con la costruzione della nuova chiesa parrocchiale dedicata a Sant’Andrea (1902-1914) sulla riva destra del fiume. L’asilo infantile e la Casa di riposo per anziani furono costruiti con i lasciti di Antonio Galvan tra il 1920 e il 1921. In quegli stessi anni venne eretto il Monumento ai caduti della prima guerra mondiale, opera del Mozzato, in Piazza del Popolo.

Al primo decennio del secolo risale inoltre la costruzione della prima scuola elementare ad opera del Comune, nell’area retrostante il Palazzo Municipale (l’inaugurazione è del 1911).

Costruzione di ben più grande importanza e mole è la Casa del Fascio, che venne costruita poco prima della seconda guerra mondiale, nel 1938, su progetto dell’ Arch. Quirino de Giorgio.

Si arrivò così agli anni Quaranta, anni di guerra prima, e di ricostruzione dopo. Alle soglie del decennio Pontelongo contava ormai 5000 abitanti residenti, due industrie di primo piano, attivissime ed in continua espansione, interi quartieri di case popolari appena edificati, nuovi edifici scolastici, una Casa del Popolo appena terminata e soprattutto un ponte ferroviario ed uno stradale di primaria importanza sul piano delle comunicazioni viarie che resero questo paese un punto strategico nelle logiche perverse della guerra.

Fino al ’43 i pontelongani vissero la guerra attraverso le lettere dei figli al fronte. Fu nel ’44, dopo l’armistizio e l’avvio dell’offensiva alleata, che il paese dovette subire le conseguenze più tragiche del conflitto.

L’apice delle atrocità fu toccato il 14 maggio 1944 quando alle ore 11 in punto un intero squadrone aereo proveniente da Sud-Est e in rotta verso Nord-Ovest cominciò a sganciare le sue bombe partendo dallo Zuccherifico e proseguendo sulla direttrice ponte ferroviario – Mulino Camilotti provocando la morte di ben 33 persone di cui 28 residenti in paese.

I bombardamenti tuttavia non cessarono e nell’inverno del ’45 ebbero una cadenza giornaliera riducendo sempre più il paese ad un uniforme ammasso di macerie, solo il 29 aprile 1945 le truppe inglesi dell’Ottava Armata entrarono a Pontelongo.

Alla fine della guerra il bilancio fu veramente desolante: 31 bombardamenti, 32 mitragliamenti, 47 vittime di cui 33 residenti e 14 di fuori paese, 73 i feriti “ufficiali”; 280 edifici distrutti o gravemente danneggiati, 250 famiglie, per un totale di 1400 persone, senza tetto.

La ricostruzione fu difficile ma iniziò subito, e fu una ricostruzione che rispettò in gran parte la struttura originaria del paese. Con la ricostruzione si provvide anche all’attuazione del programma statale per l’edilizia popolare, attraverso il quale sorsero diversi quartieri. La parrocchia già a partire dal luglio del 1945, avviò la costruzione del palazzo per le attività parrocchiali e, nel 1949, dell’asilo infantile. L’amministrazione comunale, da parte sua, provvide per quanto poté all’eliminazione degli edifici fatiscenti ed al risanamento di intere zone del paese.

Con la ricostruzione e questi nuovi lavori Pontelongo si avviava ad assumere l’aspetto odierno.

 (tratto da PONTELONGO Immagini e documenti 1880-1950)

Oggi

ComunePontelongoMeritoCivile

Medaglia d’argento al merito civile


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Abitanti N°: 3.984  (ISTAT – 01/01/2010)
Nome: Pontelongani
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Frazione: Terranova
Superficie: 10,81 Km²
Altitudine media: 5 m (s.l.m.)
Coordinate Geografiche (sistema decimale):
45,2480° N        12,0257° E

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